Storia dei gioielli dei Nativi Americani

Le tribù di nativi americani hanno iniziato a produrre gioielli a scopo ornamentale oltre 10 mila anni fa. Visto che i popoli indigeni del Nord America non hanno mai sviluppato una lingua scritta, le loro espressioni artistiche, compresi i gioielli, sono i mezzi più importanti per trasmettere le tradizioni da una generazione all’altra. Ogni artigiano creava i propri gioielli con uno stile del tutto personale.

Sono stati ritrovati gioielli risalenti al periodo che va fra l’8800 a.c. ed il 1500. a.c. Erano formati da pietre colorate, perle, ossa, corna e bronzo. In periodo successivi, la tecnica per la realizzazione dei gioielli è diventata più raffinata ed è stato possibile introdurre materiali come coralli e legni pregiati intagliati.

In tempi più recenti, artigiani di tutti i tipi (intagliatori, fabbri e lapidari) combinarono le proprie conoscenze e materiali per creare gioielli che raccontavano delle storie. A causa della stretta relazione fra le tribù, venivano condivise le tecniche innovative appena implementate. In una di queste occasioni di scambio e commercio, un artigiano della tribù dei Zuni Navaho, integrò per la prima volta l’argento nei propri progetti. Successivamente, questa tendenza fu apprezzabile anche negli oggetti prodotti dagli Apache, Hopi e Navajo.

Oggi, gran parte della gioielleria tribale Nord Americana moderna esprima la volontà di riaffermare l’individualità dei nativi americani nei confronti delle molte influenze esterne.

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